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Roadshow PNRR - Trento, 25-26 Febbraio 2025

Dopo l’evento di apertura a Mantova, il Roadshow organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fatto tappa a Trento il 25 e 26 febbraio 2025. Ognuna delle due giornate ha trattato temi cruciali per l’innovazione e la trasformazione digitale del Paese, offrendo un’opportunità unica per esplorare le potenzialità delle tecnologie emergenti, comprendere come il PNRR stia supportando la transizione digitale, e approfondire come le aziende possano sfruttare questi strumenti per crescere e innovare.

L’evento, ospitato presso la Fondazione Bruno Kessler, si è aperto con una sessione dedicata agli ecosistemi territoriali di innovazione, dove sono state protagoniste le Case delle Tecnologie Emergenti (CTE) e i Centri di competenza finanziati dal Ministero, che promuovono ricerca, sperimentazione e trasferimento tecnologico sul territorio. In un contesto di cambiamento, la transizione digitale è vista come una sfida strategica, con una particolare attenzione al technology transfer verso le piccole e medie imprese (PMI), colonna portante dell’economia europea.

Come sottolineato da Donatella Proto, del MIMIT: “Il roadshow racconta ai territori le opportunità ed i vantaggi che il PNRR può rappresentare. Oggi raccontiamo di due tecnologie innovative: il quantum che rappresenta le nuove sfide del futuro e il cloud che ha tanta importanza in un sistema che deve affrontare la transizione digitale. […] Una giornata importante per raccontare come il nostro paese affronta le sfide in un nuovo ecosistema di innovazione dove attori privati e pubblici collaborano insieme per sostenere transizione green e digitale e, in particolare, il mondo delle piccole e medie imprese che rappresenta il settore trainante del nostro paese.

Il primo giorno dell’evento ha avuto come tema principale il settore delle tecnologie quantistiche, una delle aree più promettenti e al contempo sfidanti per il futuro. È stato sottolineato che l’innovazione nel campo del quantum computing richiede un approccio strutturato e replicabile, capace di trasformare le idee in soluzioni concrete. Il focus è stato posto sull’approccio collaborativo tra università, grandi aziende e PMI, un modello che mira a rafforzare la sinergia tra i diversi attori per un’innovazione di impatto. È stato discusso anche come la collaborazione tra centri di ricerca stia rappresentando un esempio virtuoso di trasferimento tecnologico, con la creazione di soluzioni che potranno beneficiare soprattutto le PMI.

Un altro tema cruciale riguarda la crescente attenzione all’integrazione delle tecnologie quantistiche nei settori industriali e produttivi, e come le CTE possano fungere da punto di collegamento tra ricerca accademica e applicazioni pratiche nel mondo delle imprese. Si è inoltre discusso di come, nonostante il quantum computing sembri lontano dalle esigenze immediate delle PMI, l’esperienza con l’intelligenza artificiale ha dimostrato che tecnologie che inizialmente sembravano lontane possano in seguito diventare fondamentali per le imprese. Le CTE sono viste come strumenti vitali per la diffusione di tecnologie emergenti, mostrando alle PMI come queste possano essere adottate concretamente, attraverso esempi pratici e use cases concreti.

Il secondo giorno si è concentrato sul cloud computing e le sue applicazioni a livello industriale ed europeo. Il cloud è ormai una tecnologia consolidata e si è parlato di come continui a giocare un ruolo centrale nella trasformazione digitale delle PMI. È stato sottolineato come il cloud rappresenti una leva strategica per accelerare la digitalizzazione di settori chiave come ad esempio la manifattura. Si è ribadito come l’adozione del cloud rappresenti non solo una soluzione tecnologica ma anche una necessità per le PMI italiane per rimanere competitive a livello europeo.

Andrea Simoni, segretario generale di Fondazione Bruno Kessler (partner del National Quantum Science and Technology Institute) ha commentato: “Ci troviamo in un momento storico in cui la convergenza tra quantum e cloud computing sta aprendo scenari inediti, ridefinendo i paradigmi dell’innovazione tecnologica e questo evento rappresenta un ulteriore passo nella collaborazione tra industria e ricerca, un’opportunità unica per fare sistema e discutere delle potenzialità di queste tecnologie e del loro impatto sul nostro tessuto economico e produttivo. Come Fondazione Bruno Kessler abbiamo un know how e un’esperienza pluridecennale per la produzione di sensori personalizzati e sistemi di calcolo, quale il primo qubit italiano realizzato interamente nei nostri laboratori, il tutto unito alle nostre solide competenze in IA. La nostra attività di ricerca si inserisce anche nei principali progetti promossi dalla commissione quali l'IPCEI (Important Project of Common European Interest) sulla politica digitale e industriale, volto alla realizzazione di un ambiente di test condiviso, che favorisca l’interoperabilità e l’integrazione delle offerte cloud in Europa.

Un tema ricorrente è stato il legame tra cloud e intelligenza artificiale (AI), in quanto l’AI, per essere efficace, richiede infrastrutture cloud avanzate e scalabili che possano gestire enormi quantità di dati. Si è parlato anche dei progetti IPCEI Cloud, in cui l’Europa sta investendo risorse per promuovere innovazioni radicali nel cloud computing. In particolare, è emerso come questi progetti possano non solo stimolare la crescita tecnologica, ma anche facilitare la collaborazione tra diverse nazioni dell’Unione Europea, creando un ecosistema europeo di cloud computing che possa competere su scala globale.

Un tema importante emerso è stato l’uso dell’edge computing per migliorare le prestazioni delle applicazioni cloud, ridurre i rischi geopolitici e aumentare la sicurezza dei dati. Si è discusso anche di come i progetti basati su nodi edge possano rappresentare una soluzione concreta per ottimizzare la gestione e l’elaborazione dei dati, riducendo i costi operativi e migliorando la reattività delle infrastrutture digitali.

Il cloud è stato inoltre visto come uno strumento per le PMI per accedere a tecnologie avanzate come l’AI e il big data, con soluzioni specifiche pensate per abbattere le barriere tecnologiche e compensare il gap di competenze che molte piccole e medie imprese affrontano.

In particolare, è emersa la necessità di progetti mirati che possano supportare le PMI nell’adozione del cloud, garantendo soluzioni accessibili e comprensibili, e fornendo il supporto necessario per superare le difficoltà legate alla migrazione dei dati e alla gestione delle nuove infrastrutture.

L’evento di Trento ha offerto un’importante occasione per riflettere su come le tecnologie emergenti possano diventare motore di crescita, non solo per le singole imprese, ma per l’intero ecosistema economico e sociale italiano. La discussione ha messo in luce il ruolo delle collaborazioni intersettoriali e delle sinergie internazionali per affrontare le sfide future e per costruire un ecosistema digitale sempre più inclusivo e competitivo.

Dopo l’evento di Trento, il Roadshow organizzato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy continua con la sua terza tappa a Bari il 21 marzo dedicata ai temi della Transizione 5.0. 

 

Vedi anche

  • Programma Trento (pdf)
  • PNRR - Attuazione misure MIMIT del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 

 

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